Trentenne dalle idee chiare, calmo e sicuro di sé, Marcos Morau ha fondato il collettivo artistico La Veronal a Barcellona dieci anni fa. Il nome è un omaggio a Virginia Woolf, Veronal infatti è il nome dell’antidepressivo con cui la grande scrittrice britannica tentò più volte il suicidio. Collettivo trasversale tra le arti contemporanee - lo stesso Morau ha una formazione eclettica in danza, teatro e fotografia - si è imposto nel panorama europeo della coreografia con progetti in cui la danza la fa da padrone. Progetti ‘geografici’ che sono approcci estetico-filosofici a un luogo sfociati nei titoli di successo Siena, Russia, Reykjavik, Islanda.
Chiamato a coreografare per altri ensembles, Morau ha recentemente ideato per la norvegese Carte Blanche, Edward, brano ispirato al pittore Munch e per l’alsaziano Ballet de l’Opéra national du Rhin, Marbre. Ora è concentrato sul nuovo progetto per la sua compagnia, coprodotto da importanti istituzioni e festival tra cui il Théâtre di Chaillot, il festival Tanz im August Berlin e il Mercat de les Flors Barcelona. Abbandonata la mappatura della superficie del globo, Morau si dedica ora alla geografia nascosta della terra e alla metafora del male e dell’oscurità degli inferi. Voronia, il titolo scelto per il nuovo lavoro, dal nome della più profonda cavità del nostro pianeta: la Krudera Voronia Cave localizzata nel Caucaso occidentale. Come Dante nell’Inferno, Morau ripropone il tema dell’eterna discesa invocando il pensiero di Sant’Agostino sulla responsabilità morale dell’uomo (“I parametri morali di bene e male esistono solo in relazioni alle azioni della vita; il Male, di conseguenza, può essere solo raggiunto dagli esseri umani”) e il potere di controllo sulla moralità della religione nonché i massacri perpetrati in nome di un dio.
Il lavoro, promette Morau, sarà un “incontro esplosivo di danza, testo e immagini che stimolerà in chi guarda una propria libera interpretazione, costretto come sarà lo spettatore al bisogno di decifrare i codici e le immagini presentate. Costretto a lottare per risolvere i contrasti al pari degli otto danzatori, corpi senza voce che si muovono per andare il più lontano possibile, in cerca della strada di ascesa verso un mondo intelligibile”.