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05/09/2015 - 22:00

Rovereto - Auditorium Melotti

Voronia

Trentenne dalle idee chiare, calmo e sicuro di sé, Marcos Morau ha fondato il collettivo artistico La Veronal a Barcellona dieci anni fa. Il nome è un omaggio a Virginia Woolf, Veronal infatti è il nome dell’antidepressivo con cui la grande scrittrice britannica tentò più volte il suicidio. Collettivo trasversale tra le arti contemporanee - lo stesso Morau ha una formazione eclettica in danza, teatro e fotografia - si è imposto nel panorama europeo della coreografia con progetti in cui la danza la fa da padrone. Progetti ‘geografici’ che sono approcci estetico-filosofici a un luogo sfociati nei titoli di successo Siena, Russia, Reykjavik, Islanda.
Chiamato a coreografare per altri ensembles, Morau ha recentemente ideato per la norvegese Carte Blanche, Edward, brano ispirato al pittore Munch e per l’alsaziano Ballet de l’Opéra national du Rhin, Marbre. Ora è concentrato sul nuovo progetto per la sua compagnia, coprodotto da importanti istituzioni e festival tra cui il Théâtre di Chaillot, il festival Tanz im August Berlin e il Mercat de les Flors Barcelona.  Abbandonata la mappatura della superficie del globo, Morau si dedica ora alla geografia nascosta della terra e alla metafora del male e dell’oscurità degli inferi. Voronia, il titolo scelto per il nuovo lavoro, dal nome della più profonda cavità del nostro pianeta: la Krudera Voronia Cave localizzata nel Caucaso occidentale. Come Dante nell’Inferno, Morau ripropone il tema dell’eterna discesa invocando il pensiero di Sant’Agostino sulla responsabilità morale dell’uomo (“I parametri morali di bene e male  esistono solo in relazioni alle azioni della vita; il Male, di conseguenza, può essere solo raggiunto dagli esseri umani”) e il potere di controllo sulla moralità della religione nonché i massacri perpetrati in nome di un dio. 
Il lavoro, promette Morau, sarà un “incontro esplosivo di danza, testo e immagini che stimolerà in chi guarda una propria libera interpretazione, costretto come sarà lo spettatore al bisogno di decifrare i codici e le immagini presentate. Costretto a lottare per risolvere i contrasti al pari degli otto danzatori, corpi senza voce che si muovono per andare il più lontano possibile, in cerca della strada di ascesa verso un mondo intelligibile”.

Coreografia Marcos Morau in collaborazione con i danzatori
Scenografia La Veronal & Enric Planas
Direzione artistica Marcos Morau
Direzione tecnica Bernat Jansà
Luci Albert Faura
Drammaturgia Roberto Fratini e Pablo Gisbert – El Conde de Torrefiel
Danzatori Joaquín Collado, Jon López, Lorena Nogal, Shay Partush, Manuel Rodríguez, Marina Rodríguez, Giacomo Todeschi, Sau-Ching Wong
e con la partecipazione di 13 danzatori volontari
Prodotto da La Veronal
Coprodotto da Festival Grec Barcelona, Hessisches Staatsballett Darmstadt Wiesbaden, Tanz im August Berlin, Théâtre National de Chaillot Paris, Mercat de les Flors Barcelona
Con la collaborazione di El Graner – Fàbrica de Creació

Durata 70’

www.laveronal.com