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30/08/2017 - 18:30

Teatro Zandonai

Wonderful One

Abou Lagraa, Wonderful One | ph Sarah Melchiori

Nato in Francia da genitori algerini, Abou Lagraa è coreografo contemporaneo intento a interrogarsi sull’uomo e sul suo ruolo nella società. “Le mie origini algerine – confessa – sono incise nella mia filosofia di vita e soprattutto nel mio corpo. Ridondante e ‘chiacchierona’ la mia gestualità delle braccia; l’origine dei movimenti è nel bacino. Per mia fortuna, i miei genitori non avevano alcun tabù nell’espressione dei sentimenti, nonostante mi sia nutrito di cultura del Maghreb”.
Da questo assunto muove la parabola compositiva di Abou Lagraa, cominciata nel 1997 con la fondazione della sua compagnia La Baraka. Ma la sua attività va oltre la compagnia: ha costruito un ponte Francia-Algeria con la moglie Nawal, intensa danzatrice di origine marocchina, per dare speranza e formazione a giovani algerini.
Con il Ballet Contemporain d’Alger sono nati ad esempio Nya e El Djoudour, due lavori in cui ribadisce il desiderio di andare alla fonte, sociale e intima, lottando con i rituali della cultura arabo-musulmana riguardo al tema del corpo: oggetto di desiderio, sacralizzazione ma anche di totale rifiuto. Nel raccontare le sue radici, Lagraa analizza in profondità il rapporto (complesso, nella cultura musulmana) tra maschile e femminile, la necessità del contatto e la spontaneità dei sentimenti. Il movimento per lui esemplifica la tolleranza, inneggia alla libertà, rivendica.
Così anche nella sua ultima creazione Wonderful one, in prima mondiale a Oriente Occidente. Un duetto maschile e un trio femminile attraverso i quali l’autore cerca, come ricorda il titolo, “la meraviglia costudita dall’essere umano.
Essere meravigliosi – spiega Lagraa – è per me la capacità di non definirsi come uomo o come donna, ma affermare di completarsi a vicenda”. Il duetto maschile si dispiega sul Combattimento di Tancredi e Clorinda di Claudio Monteverdi: un piccolo poema di gesti sospesi, in cui i danzatori trasformano l’energia che li attraversa, con ambiguità e dubbi, fino al limite fisico e alla trance. Il trio femminile, invece, porta in scena tre interpreti di straordinaria ricchezza fisica che si impongono singolarmente sostenute da voci emblematiche di celebri cantanti del mondo arabo come l’egiziana Uum Kalthum e la libanese, di origine cristiana, Soeur Marie Keyrouz. “In questo spettacolo – chiosa Lagraa – ho voluto donare a ogni interprete il tempo e lo spazio di essere meravigliosamente in vita”.

Coreografia Abou Lagraa
Scenografia Quentin Lugnier
Luci Marco Giusti
Musiche Duo “Il combattimento di Tancredi e Clorinda” di Claudio Monteverdi
Musiche Trio Uum Kalthum, Soeur Marie Keyrouz, Percussioni sacre di Fès
Musiche e arrangiamenti Olivier Innocenti
Costumi Maïté Chantrel
Drammaturgia Sylvie Pomaret
Danzatori Duo Ludovic Collura e Pascal Beugré-Tellier
Danzatrici Trio Nawal Lagraa-Ait Benalla, Sandra Savin, Antonia Vitti
Prodotto da Cie La Baraka
Coprodotto da Festival Oriente Occidente, Théâtre National de la Danse de Chaillot, Grand Théâtre de Provence – Les Bernardines, Bonlieu Scène Nationale Annecy, Théâtres de la Ville de Luxembourg

aboulagraa.fr

Durata 70’

Prima assoluta
Coproduzione del Festival