Bello e spietato. Virile e paterno. Banale e splendido. Goffo e seduttore. Viro è diviso in due e le sue parti si completano oppure si negano a vicenda scalpitando.
Viro ha buone maniere, è composto, conosce l’etichetta ma piccoli gesti incontrollati lo agitano, lo tormentano su un ritmo sonoro incessante che riesce a spettinare i suoi pensieri ma non i suoi capelli argentati.
Viro ha l’aspetto dell’uomo contemporaneo e sfida i due danzatori in scena, costringendoli a una partitura serrata possibile solo in uno stato di apnea. Chissà se Viro ha anche i loro volti.