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06/09/1985 - 19:00

Teatro Zandonai

Vicinissimi alle tracce

Esiste una nuova danza italiana? Incasellare in questa formula le esperienze sperimentali dei giovani danzatori nostrani è forse operazione avventata. Gli esempi proposti non giustificano l’esistenza riconoscibile di una tendenza, di un filone, di un modo accomunante di affrontare – manipolare, riflettere o filtrare – le strutture, i codici della danza. Si parla, per esempio, di “new dance” americana , di “nouvelle danse” francese. Formulazioni discutibile anch’esse certo, e più che altro strumentali, di comodo. Ma che dispongono di una certa vaga riconoscibilità.

A Rovereto Enzo Cosimi presenta Vicinissimi alle tracce, un duetto accanto a Tere O’Connor, danzatore statunitense con cui spesso collabora. Il newyorkese O’Connor (che fu proprio Rovereto a presentare per la prima volta in Italia, nell’edizione del Festival dell’83) appartiene in pieno alla generazione “post-Twyla Tharp” della nuova danza della East Coast: movimento fluido, elastico, musicale, fondamentalmente tecnicistico, che gioca su una gran voglia di “imprevisto” nello sviluppo delle sequenze. La personalità di Tere imbraccia la tecnica con una punta di “liricismo”, che funge da contrasto (e da completamento) rispetto alla personalità turbolenta, infuocata di Cosimi. Il pezzo che presentano a Rovereto ’85 è stato creato su musiche di Diane Martel, Pierluigi Castellano e David Vantieghem, e presuppone, dice Cosimi, un “rapporto musica-danza che si basa sulla dipendenza assoluta tra i due elementi”. 
Così Tere ed Enzo presentano la loro creazione: “Di solito si sente di casi in cui le tracce vengono volutamente disperse, non in questo caso, in cui si inseguono tracce che sono un importante indizio, che ci porterà all’intento di costruire un linguaggio di danza teatro. La coreografia è tessuto drammaturgico e si innesta con l’immagine, il costume, la musica. Vicinissimi alle tracce è costituito dai lavori definiti e indipendenti di Enzo e Tere, che in questo caso sono stati condensati insieme, creando delle atmosfere seriamente giocose e delle sottili trame di relazione tra i due”.