Abou Lagraa: un ballo per sfere celesti
Origine algerina, nato in Francia ad Annonay nel 1970, Abou Lagraa ha la danza nel sangue. Quando, dopo gli anni passati a Francoforte in Germania con la compagnia di Rui Horta, rientra in Francia la creazione del suo gruppo è un’esigenza: la chiama La Baraka che in arabo significa energia positiva.
Amante della musica elettronica come dell’hip-hop, della classica come della musica contemporanea, Abou Lagraa è un artista onnivoro, aperto allo scambio di esperienze: non è un caso che, dopo aver firmato non poche creazioni sia per la sua compagnia che per altre formazioni, a 39 anni diventi artista associato al Théâtre des Gémeaux di Sceaux: il suo primo lavoro presentato a Sceaux è D’Eux Sens, un duo di particolare bellezza danzato insieme alla sua compagna Nawal. Della sua danza si dice sia piena di emozioni, energica nel ritmo, fluida e generosa nello stile.
Un monde en soi
Musica di John Cage, Bach e Webern eseguita dal vivo dal Quatuor Debussy, Un monde en soi è stato definito dal suo autore, Abou Lagraa, un balletto celeste. Creazione che vede coinvolti sette danzatori, si presenta come un viaggio sul destino dell’uomo, sulla nascita e la sua evoluzione. Coinvolge anche una visione del cosmo, come se la scena rappresentasse l’universo: “uno spazio – scrive il drammaturgo dello spettacolo, Gérald Garutti – definito dalla vibrazione di sedici corde, da sette sfere celesti, corpi in movimento e corpi emozionanti”, un percorso che dalla costruzione dell’identità singola va alla costituzione della comunità: “alle metamorfosi dell’essere in perpetuo divenire risponde la proliferazione delle modalità di relazione: miracolo dell’incontro, sorprese dell’alterità, scoppio del desiderio, esperienza della solitudine...” Gli fa eco Abou Lagraa: “La coreografia riposa su un principio d’organicità. Una prima parte sviluppa il nostro lato più animale, l’istinto alla sopravvivenza, la seconda parte evoca il nostro slancio spirituale, la nostra costruzione interiore, lo sforzo per diventare uomini”. Sette corpi, sette storie, sette memorie collettive affidate a danzatori che vengono da differenti parti del mondo, Marocco, Perù, Senegal, Camerun, Francia.
CHI È ABOU LAGRAA
Arriva alla danza a sedici anni, ma ha la possibilità di lavorare con numerosi coreografi al Conservatorie National Supérieur de Musique et de Danse di Lione. Inizia a ballare come interprete del S.O.A.P. Dance Theater Frankfurt con Rui Horta. Nel 1998 vince il secondo premio per l’interpretazione al Concours International de Danse di Parigi. Undici anni dopo ottiene il Prix du Meilleur Danseur International all’International Movimentos Dance Prize. E’ nel 1997 che Abou Lagraa fonda la compagnia La Baraka. Nel 2006 l’Opéra di Parigi gli commissiona una creazione, Le Souffle du temps. Dal 2008 Abou Lagraa lavora con La Baraka al Pont Culturel Mediterranéen, un progetto sulla diffusione della danza ideato in collaborazione con il Ministero della cultura algerino.
http://www.cie-labaraka.com
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