“Nella musica di Mozart vi è – diceva Goethe – una forza creativa che continua ad agire di generazione in generazione”. Una forza che nel ’91, in occasione del centenario della morte del compositore, ha ispirato le creazioni di numerosi coreografi: Roland Petiti, Jiri Kylian, Maurice Béjart, John Neumeier, Amedeo Amodio, Mauro Bigonzetti, Fabrizio Monteverde. Quest’estate a cimentarsi con Mozart sono Michele Abbondanza e Antonella Bertoni, ex danzatori di Carolyn Carlson, già autori di incisivi spettacoli di coppia quali il lirico Terramara e il dolente Pabbaja – l’abbandono della casa.Con la loro nuova Compagnia dedicano a Mozart un progetto in due tappe intitolato Sull’intimo dell’animo e del vestire. La prima tappa, Mozart Hotel, presentata in agosto a Castiglioncello, ha la forma tradizionale di uno spettacolo concepito per uno spazio teatrale. La seconda, Mozart Strasse, creata per Rovereto, rielabora il materiale della prima, destrutturandolo e ricostruendolo in rapporto agli spazi di rappresentazione scelti nella città e all’interazione con un’orchestra che eseguirà Mozart dal vivo. “Le fonti di ispirazione di entrambe le tappe – spiega Abbondanza – sono principalmente tre: alcune lettere di Mozart che rappresentano a nostro avviso in modo chiaro l’aspetto leggero e giocoso della musica del compositore, uno scritto di Goethe sulla genialità divina delle partiture mozartine e il libro di Nathalie di Saint Phalle, Hotel letterari. Abbiamo pensato a un albergo immaginario, del quale io e Antonella siamo i custodi. In questo hotel fatiscente (trasformato in spazio aperto nella versione di strada) si ascolta soltanto Mozart, una musica che è spunto per descrivere con il linguaggio della danza il modo tormentato ed erotico dei due protagonisti principali. All’hotel arriverà in seguito uno strano gruppo di ragazzi che in breve si trasformerà completamente, rapito dalla musica di Mozart”. “Abbiamo cercato di ritrovare – precisa Bruno Stori, drammaturgo del progetto di Abbondanza – l’atmosfera degli hotel di cui parla la de Saint Phalle, alberghi frequentati da artisti di ogni genere. Noi ne abbiamo immaginato uno, segato dal passaggio di Mozart: chiunque si trovi in quell’hotel rivive le pulsioni estreme di malinconia, allegria e sensualità insite nella musica del compositore austriaco”. Con il fine di proporre un teatro contro la depressione in linea con il dualismo emozionale della musica mozartina (estratti dal Concerto per pianoforte e orchestra in La maggiore, le Sinfonie n.25 e n.40, la Danza tedesca n.6), il progetto alterna adagi quasi neoclassici a una danza dal registro primordiale. Il tutto accompagnato da testi e didascalie di Mozart, Goethe e dello stesso Stori.