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02/09/2015 - 18:30

Rovereto - Auditorium Melotti

Archive

Certamente Arkadi Zaides occupa un posto speciale nel panorama coreografico d’Israele, paese in cui si è installato ventunenne nel 1990, come artista indipendente, da immigrato della natia Bielorussia. Un posto speciale perché trasferire nei corpi e sul palcoscenico le contraddizioni più stridenti della società israeliana, a cui ormai ora appartiene a tutti gli effetti, non è certo la prassi da quelle parti. Tanto più se vuoi testimoniare le violenze e l’odio che quotidianamente nutrono il conflitto nella striscia di Gaza e nei territori della Cisgiordania. Eppure di questo parla Archive, il suo ultimo assolo (2014, Festival di Avignon) testimonianza bruciante di un conflitto interiorizzato, che non lascia indifferenti.
Partito dalla selezione di materiali video (quasi 4.500 ore di girato) realizzati da palestinesi a cui il Centro per i diritti umani dei territori occupati B’Tselem ha fornito delle telecamere, Zaides compone lo spettacolo: un condensato degli sguardi palestinesi sui coloni israeliani. Le immagini infatti ritraggono solo le azioni (non sempre irreprensibili) degli israeliani. E scorrono dietro di lui che le seleziona con un telecomando, soffermandosi di volta in volta su qualche particolare. Il suo corpo prova a incarnare quelle scene, mescolandosi con esse. Si vedono soldati che lanciano bombe lacrimogene, coloni che bruciano gli ulivi e cacciano i montoni nei pascoli palestinesi, gettano pietre. La tensione sulla scena diventa sempre più dolorosa per il fatto stesso che quel corpo che danza è israeliano, e quindi quel conflitto gli appartiene. Zaides sembra dirci: “Sono io quel soldato, sono io quel colono”. Il suo scopo però non è mostrarci chi sono i buoni o i cattivi, piuttosto creare sulla scena uno spazio-terzo di mediazione estetica in cui il corpo - impregnandosi di gesti, vuoi aggressivi, vuoi di giubilo - con coraggio si tuffa nel mondo e nelle sue bassezze.
Arkadi Zaides, coreografo, nato in Bielorussia nel 1979, immigrato in Israele nel 1990, attualmente vive e crea a Tel Aviv. Ha conseguito una laurea presso l’Amsterdam Master of Choreography alla Theater School. Prima di iniziare la sua carriera indipendente nel 2004, ha danzato tra gli altri con Batsheva Dance Company e con Yasmeen Godder Dance Group. Negli ultimi sette anni di lavoro si è concentrato principalmente sulla situazione politica e sociale in Israele / Palestina. È uno dei pochi coreografi israeliani che coinvolge la realtà politica locale attraverso la sua pratica artistica e lavora costantemente per stimolare il dibattito critico.

Materiale video realizzato e fornito dai volontari del progetto “Camera Project” B’Tselem – The Israeli Information Center for Human Rights nei territori occupati: Iman Sufan, Mu’az Sufan, Bilal Tamimi, Udai ‘Aqel, Awani D’ana, Bassam J’abri, Abu ‘Ayesha, Qassem Saleh, Mustafa Elkam, Raed Abu Ermeileh, Abd al-Karim J’abri, Issa ‘Amro, Ahmad Jundiyeh, Nasser Harizat, Abu Sa’ifan, Oren Yakobovich, Nayel Najar
Ideazione e coreografia Arkadi Zaides
Consulente video Effi e Amir (Effi Weiss e Amir Borenstein)
Drammaturgia e suono Tom Tlalim
Consulente artistico Katerina Bakatsaki
Assistente alla coreografia Ofir Yudilevitch
Luci Thalie Lurault
Regia Luci Yoav Barel
Direttore tecnico Pierre-Olivier Boulant
Produzione Yael Bechor/Naama Kutner Golan
Si ringrazia Myriam Van Imschoot
Prodotto da Arkadi Zaides
Distribuzione Key Performance - Julia Asperska & Koen Vanhove
Coprodotto da Festival d’Avignon, CDC Toulouse, Theatre National De Chaillot, CNDC Angers
Residenze creative CDC Toulouse, CNDC Angers, STUK Leuven, Theatre National de Chaillot, WP Zimmer

Durata 60’

www.arkadizaides.com